martedì 14 aprile 2009

IL COMITATO SULLA STAMPA: IL SANNIO

Saiano, i cittadini chiedono il Consiglio
da "Il Sannio Quotidiano" del 14-04-2009

La questione digestore anaerobico di rifiuti potrebbe essere inserito all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di Sant’Agata de’ Goti. All’ufficio protocollo di Palazzo San Francesco è infatti pervenuta apposita richiesta da parte del comitato “Saiano – No Digestore”, presieduta presidente da Angelo Montella. “Abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale aperto ” – ci conferma Montella - per rendere alla cittadinanza la dovuta informazione in contraddittorio tra i diversi Enti che operano sulla questione. Accanto a questa richiesta, crediamo sia opportuno che l’Amministrazione comunale riferisca sulla evoluzione della vicenda e sulle azioni concrete poste in essere dall’Ente a tutela del proprio territorio e dei cittadini. Quest’ultima evenienza è stata espressamente scritta nella nota indirizzata agli amministratori santagatesi”. Continua, dunque, la battaglia dei settecento cittadini costituitisi lo scorso ventidue novembre per impedire la realizzazione di un impianto di Digestione Anaerobica, voluto dalla Giunta Municipale di Caserta con delibera n. 408 del 30.10.2008, a ridosso della Contrada Saiano del Comune di Sant’Agata de’ Goti. La richiesta di un consiglio comunale aperto è solo l’ultima iniziativa in ordine temporale che l’organismo di Montella ha messo in atto per contrastare la localizzazione della struttura. Tra i motivi di opposizione la densità abitativa e le caratteristiche territoriali: “Sulla scelta del sito – ricorda ancora una volta il Comitato - gravano numerosi fattori escludenti e penalizzanti così come previsti ed individuati nel Piano Regionale Rifiuti Urbani della Regione Campania. In particolare abbiamo apportato osservazioni e obiezioni relativamente alle caratteristiche del territorio, alla vicinanza ai nuclei abitati, ai servizi e infrastrutture necessarie al funzionamento dell’impianto e all’impatto ambientale”. Alla luce dell’analisi relativa a questi parametri, il Comitato di Saiano chiede ancora una volta che venga riconsiderata la scelta di localizzazione effettuata dalla Giunta di Caserta. “Stiamo parlando di un’area agricola con una forte densità abitativa principalmente a ridosso della strada SS 265 e della via Saiano, strada comunale di Sant’Agata de’ Goti – argomentano i cittadini -. In particolare, la zona interessata dall’impianto è caratterizzata dalla presenza di numerosi uliveti, vigneti e meleti. Senza contare, poi, che proprio in quest’area vi è la coltivazione della Mela Annurca, prodotto tipico locale molto valorizzato negli ultimi anni dai comuni di Valle di Maddaloni e Sant’Agata de’ Goti. Inoltre, se andiamo a verificare lo stato dei servizi generali che il sito prescelto dovrebbe possedere appare quanto mai necessario che la contrada Saiano è sfornita di qualsiasi rete fognaria, né è raggiunta da conduttura per la fornitura del metano. Peraltro, nell’area non è presente alcun impianto di depurazione atto a garantire lo smaltimento dei reflui provenienti dal sito di digestione anaerobica. Infine, l’integrità dell’impianto nel suo complesso potrebbe essere gravemente compromessa dalla presenza di elementi geologici quali alvei fluviali, fenomeni franosi e instabilità dei pendii, erosione accelerata. Tutte caratteristiche morfologiche che è possibile rilevare nell’area. Infine altro elemento che non è verificato nell’area prescelta è la buona viabilità d’acceso. Infatti, si accede al sito di Pozzovetere tramite Via Saiano, una strada percorsa in entrambi i sensi di marcia la cui larghezza media è all’incirca è 2.50 m, con un divieto di transito agli autocarri con peso maggiore di 35 q. Ciò in quanto autocarri con ingombri maggiori non sarebbero compatibili con la larghezza della strada e, pertanto sarebbero causa di pericolo agli abitanti e alle abitazioni che vi si affacciano”. Tante, dunque le preoccupazioni e le perplessità che continuano a tenere sulle spine gli abitanti di Saiano. Resta ancora da vedere se la richiesta di un Consiglio aperto troverà posto nella prossima Assise che, presumibilmente sarà anche l’ultima della consiliatura in corso.

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