Pubblichiamo le conclusioni della perizia idrogeologica che abbiamo appena ricevuto dal Comune di Valle di Maddaloni. Lo studio su indicato è avvenuto su proposta dello stesso Comitato ed è stato realizzato su mandato esclusivo del Comune di Valle di Maddaloni. La relazione del Comitato nella quale si suggeriva la perizia idrogeologica, è disponibile sul link "Osservazioni sull’idoneità del sito di Pozzovetere".
Si ringrazia il sindaco Mennone e l’intero Consiglio Comunale di Valle di Maddaloni per le concrete e solerti azioni intraprese.
CONCLUSIONI
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Osservazioni sull’idoneità geologica, geomorfologica e idrogeologica del sito individuato con Delibera di Giunta Comunale n. 408 del 30.10.2008
In base ai risultati forniti dall’indagine svolta, si ritiene che l’area individuata in loc. Pozzovetere – Monte Maino per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti urbani non è idonea, poiché già in via preliminare, si sono rilevati diversi elementi di sensibilità e criticità geologica, geomorfologica e idrogeologica.
In particolare:
1) il sito rientra in un’area a rischio idrogeologico elevato. Tanto è vero che nel Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio Frana, adottato dall’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri, Garigliano e Volturno, buona parte del versante settentrionale e orientale di Monte Maino è classificata come AREA DI ALTA ATTENZIONE – A4 (Area non urbanizzata, potenzialmente interessata da fenomeni di innesco, transito ed invasione di frana a massima intensità attesa alta) e AREA A RISCHIO MOLTO ELEVATO – R4 (Nella quale per il livello di rischio presente, sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socio-economiche). Le aree circostanti vengono classificate C1 (aree di possibile ampliamento dei fenomeni franosi cartografati all’interno, ovvero di fenomeni di primo distacco).
2) Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio Frana è stato redatto ai sensi del comma 6 ter, art. 17 della L. 18 maggio 1989, n.183 come modificato dall’art.12 della Legge 493/93, quale stralcio del Piano di bacino e contiene la individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, le norme di attuazione, le aree da sottoporre a misure di salvaguardia e le relative misure. Ai sensi dell’art. 3 e 4 delle norme di attuazione, nelle aree classificate R4 e A4 “……è vietata qualunque trasformazione dello stato dei luoghi, sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed edilizio…….”.
3) In questo contesto territoriale, anche le poche zone non perimetrate dalla competente Autorità di Bacino vanno considerate in condizioni geologiche precarie, poiché una situazione alterativa, come può essere una determinata azione antropica, può innescare fenomeni di squilibrio in aree contigue.
4) La falda idrica che s’instaura nella coltre superficiale, unica fonte di approvvigionamento idrico ai fini irrigui, presenta un’elevata vulnerabilità all’inquinamento.
5) Infine, tenuto conto dello schema idrologico e idrogeologico locale, eventuali inquinamenti derivanti da scarichi accidentali sul suolo o nel sottosuolo raggiungerebbero subito il Fiume Volturno, con gravi conseguenze per la flora e la fauna.
L’intera perizia è reperibile al link: http://www.myftpspace.net/public/root/c55OQh7wx7h2/RELAZIONE%20GEOLOGICA%20SAIANO.zip
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